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CONSULENZA TURISMO - PROGETTIFORMAZIONE TURISMOMARKETING TERRITORIALE

Cicloturismo – valorizzazione del territorio e formazione insieme a Fabio Boeti di Bike Experience

By 29 Aprile, 202410 Maggio, 2024No Comments
cicloturismo

Il cicloturismo rappresenta un’opportunità di mercato stimolante per tanti operatori del settore, come abbiamo potuto constatare nell’evoluzione di questi ultimi 3 anni. A tale scopo abbiamo intervistato chi ha fatto il cicloturismo il proprio cavallo di battaglia, Fabio Boeti di Bike Experience.

I suoi valori: valorizzazione del territorio attraverso il cicloturismo. Attraverso iniziative e formazione Bike Experience si pone come punto di riferimento per gli operatori, le strutture ricettive ed enti di promozione turistica interessati a sviluppare nuove progettualità nel settore del turismo attivo e sostenibile. La sua consulenza si basa sulla volontà di far scoprire il territorio in modo “slow” e responsabile: dalla nostra chiacchierata emergono molte best practice e consigli pratici per tutti coloro che hanno iniziato fare l’occhiolino a questo mondo e che vorrebbero sapere di più.

Partiamo subito con la tua storia personale: come è nata Fabio Boeti Bike Experience?

È un piacere essere qui, grazie per l’invito. La mia passione per la bicicletta è iniziata fin da bambino, quando esploravo i sentieri di campagna con gli amici. Nel corso degli anni, ho portato avanti questa passione anche a livello agonistico, anche se principalmente per divertimento. Tutto è cambiato quando nel 2014/2015 ho deciso di intraprendere un nuovo percorso professionale. Il corso di “Esperto Promotore della Mobilità Ciclistica” presso l’Università di Verona, che ha catturato la mia attenzione. Non sapevo cosa aspettarmi, ma quel corso di alcuni mesi ha cambiato radicalmente la mia prospettiva. Da una visione della bicicletta come semplice mezzo sportivo, mi sono aperto al mondo della mobilità urbana e del cicloturismo, scoprendo un universo di opportunità che prima non avevo nemmeno considerato.

Sono originario della zona del lago di Garda, e ho notato che non c’era ancora un’offerta consolidata che combinasse la bellezza del territorio con il divertimento delle escursioni in bicicletta e le degustazioni enogastronomiche. Così, nel 2015, ho fondato Fabio Boeti Bike Experience, unendo il mio background tecnico-commerciale con quanto appreso durante il corso universitario.

Il cicloturismo ha vissuto un’evoluzione significativa negli ultimi anni. Cosa significa fare cicloturismo oggi? Quali sono le sfide e le opportunità?

Assolutamente, il cicloturismo ha subito una trasformazione notevole, soprattutto nel pubblico di riferimento e nelle aspettative dei turisti. Inizialmente, nel periodo tra il 2015 e il 2019, la nostra clientela era principalmente straniera, con una fascia d’età più matura, solitamente sopra i 60 anni. Erano cicloturisti che arrivavano con le proprie biciclette o le noleggiavano, ma mancava una vera e propria infrastruttura di accoglienza e supporto per il loro viaggio. Tutto è cambiato nel 2020 con l’avvento della pandemia da COVID-19. Questo ha aperto le porte a un nuovo pubblico italiano più giovane, desideroso di esperienze diverse e di avventura, spinti anche dalla necessità di trascorrere più tempo all’aria aperta e di esplorare luoghi meno affollati. Questa trasformazione ha avuto un impatto significativo sulla nostra attività, aprendo nuove opportunità di collaborazione con le strutture ricettive e le aziende del territorio.

Quindi, in poche parole, chi è il cicloturista oggi?

Il cicloturista di oggi è una persona che cerca un’esperienza autentica e unica, lontano dal turismo di massa. È un viaggiatore attento, desideroso di immergersi nella vita locale e di esplorare territori meno conosciuti. Partendo da luoghi più famosi come Peschiera e Bardolino, si addentra nelle colline e nelle vie meno battute per scoprire i vigneti, i frutteti e le cantine gestite dalle famiglie locali, lontane dal turismo commerciale. Questi cicloturisti apprezzano la lentezza del viaggio, prendendosi il tempo di assaporare le bellezze del territorio e di entrare in contatto con le persone che lo abitano.

Il turista esperienziale non cerca solo di pedalare da un punto A a un punto B, ma vuole vivere un’esperienza completa che includa l’incontro con la cultura e la tradizione del luogo visitato. L’avvento delle e-bike ha reso il cicloturismo accessibile a un pubblico più ampio, permettendo a persone di diverse età e livelli fisici di partecipare a queste esperienze. Grazie alla flessibilità offerta dalle e-bike, è possibile variare i percorsi e allungare le distanze in modo da adattarsi alle esigenze e alle capacità dei partecipanti, garantendo un’esperienza gratificante per tutti.

Come si interseca il mercato dell’e-bike con i tre segmenti: le esperienze urbane, extra-urbane ed avventura?

Urbano: Le ebike offrono un modo efficace per gli spostamenti casa-lavoro senza lo stress del traffico e senza emettere emissioni inquinanti. Inoltre, pedalare quotidianamente permette di mantenersi in forma e di godere di una maggiore qualità della vita. A livello turistico, le ebike consentono di esplorare luoghi insoliti e di uscire dai percorsi urbani classici, come nel caso di Verona, Torino, Roma e Bologna, dove è possibile combinare il viaggio con escursioni panoramiche sulle colline circostanti.

Extraurbano: Le ebike sono perfette per avventure extraurbane, consentendo di affrontare viaggi più lunghi e impegnativi senza la necessità di essere esperti ciclisti. La presenza di una carica della batteria permette di coprire distanze più ampie e di esplorare aree remote e poco accessibili in modo sostenibile. È essenziale trovare strutture ricettive lungo il percorso per caricare le batterie e garantire un’esperienza senza problemi.

Turista bicicletta muscolare/avventura: Anche per i ciclisti più allenati, le ebike offrono vantaggi significativi. Consentono di affrontare itinerari più impegnativi e di superare facilmente le salite più ripide, ampliando le possibilità di esplorazione e rendendo accessibili percorsi altrimenti troppo difficili. Inoltre, l’assistenza fornita dalle ebike permette di risparmiare energia, consentendo di prolungare le escursioni e di concentrarsi appieno sul paesaggio e sull’esperienza di viaggio.

Dall’altra parte, come sta rispondendo l’offerta?

L’offerta nel cicloturismo sta evolvendo verso una maggiore consapevolezza dell’importanza della valorizzazione del territorio.

Il dibattito nel cicloturismo attualmente si articola su due vie divergenti. Da un lato, c’è la spinta verso la creazione di piste ciclabili e infrastrutture dedicate, considerate da molti come fondamentali per favorire la mobilità ciclistica e attrarre turisti ciclisti. Tuttavia, questo approccio può portare a una standardizzazione dell’offerta e a una perdita dell’autenticità dei percorsi, rischiando di trasformare il cicloturismo in una semplice esperienza urbana o suburbana.

Dall’altro lato, c’è un crescente movimento che sottolinea l’importanza di valorizzare le strade meno battute, come le strade bianche e i percorsi rurali, per offrire esperienze più autentiche e immersive. Questo approccio promuove la conservazione dei paesaggi naturali e culturali, spingendo per una maggiore diversificazione dell’offerta cicloturistica e per la valorizzazione delle risorse locali.

Che valore assume in questo contesto la formazione per il cicloturismo?

Partiamo da una premessa che ci fa capire come la formazione sia fondamentale. In passato, si sceglieva l’hotel prima della destinazione, ma ora la tendenza è invertita. Le persone scelgono la destinazione in base alle esperienze offerte, come percorsi in bicicletta, trekking ed enoturismo. Le strutture ricettive devono quindi anticipare questa tendenza, offrendo esperienze integrate come noleggio bici e accompagnatori. Tuttavia, si riscontra una mancanza di informazioni sui fornitori.

La formazione del personale è essenziale, soprattutto per il receptionist, per garantire un servizio di qualità. Credo molto nella formazione dal piccolo: si a livello DMO, ma è nel front-office con l’ospite, sia nella fase online che in presenza, che avviene il punto di contatto con il turista. Nella fase di check-in, ci si può dedicare 10 minuti in più a questa attività. Io consiglio sempre alle strutture ricettive di sposare almeno tre o quattro attività di un proprio fornitore, offrendo la disponibilità di organizzare tour direttamente in struttura. Entra in gioco anche la competitività della struttura: la parola destagionalizzazione si sposa con il cicloturismo. Settembre e ottobre sono ideali per il cicloturismo, in quanto si possono combinare le attività ciclistiche con eventi stagionali come la vendemmia ed evitando il caldo afoso estivo, permettendo di estendere la stagione turistica fino a 10 mesi l’anno in molte destinazioni. Infine, è importante considerare che non tutte le strutture devono diventare bike hotel o assumere un bike manager, ma essere bike-friendly può essere un vantaggio ed è facilmente raggiungibile come primo obiettivo.

Quali sono alcune best practice che puoi consigliare agli operatori?

Per quanto riguarda il nostro lato, suggerisco di concentrarsi sul mettere insieme materiale promozionale e un profilo aziendale per promuovere attivamente il proprio servizio. Concretamente questo significa: battere ogni struttura ricettiva del territorio, porta a porta per farsi conoscere. Un’altra idea è quella di organizzare open day per le strutture ricettive, coinvolgendo le attività nel territorio per valorizzare l’offerta.

Lo stesso vale per gli hotel: formazione front-office, cercare di calarsi nel territorio. E la DMO deve di conseguenza creare la cornice, e costruire un prodotto con delle persone che siano esperte del territorio e conoscere le varie realtà del territorio. Tutto parte dalla formazione e dal primo contatto con il cliente.

Come vedi questo comparto tra qualche anno?

Sono molto radicato nel presente ma se devo parlare di futuro appare promettente, ma richiederà un’attenta gestione delle opportunità presenti. La chiave sarà offrire esperienze autentiche e coinvolgenti, creando connessioni significative con le persone del territorio. Collaborare con le aziende locali può portare a risultati sorprendenti. Per esempio io collab oro da anni con una piccolissima cantina che propone degustazioni insieme a pranzi a base tagliatelle fatte a mano dalla proprietaria. Questo contatto umano autentico sarà essenziale per differenziarsi nell’era dell’esperienza. È cruciale portare le persone a vivere esperienze reali, non solo per i turisti, ma anche per i residenti locali, contribuendo così a riscoprire e valorizzare il territorio anche meno conosciuto. Io parlo del Lago di Garda, perché è il mio territorio, e anche se attratti dal lago, è importante indirizzare l’attenzione verso le aree meno frequentate, valorizzando l’entroterra e creando un futuro più sostenibile e appagante per tutti. E la bicicletta giocherà un ruolo da protagonista in questo scenario.