
Il cicloturismo rappresenta oggi molto più di una semplice modalità di viaggio; è un modello di turismo sostenibile che valorizza il territorio e promuove un’esperienza autentica e personalizzata. Dal 4 al 6 aprile 2025, Bologna si è trasformata in un palcoscenico per questa rivoluzione, ospitando la quarta edizione della Fiera del Cicloturismo, organizzata da Bikenomist.
Noi di Xeniapro eravamo presenti per raccontare i punti salienti di questo evento, partecipando attivamente al confronto tra operatori, esperti e appassionati e raccogliendo un ventaglio ricco di idee che rappresentano preziosi spunti per gli operatori del settore. Sebbene i temi trattati fossero numerosi, abbiamo scelto di focalizzarci su alcuni contenuti chiave che per noi assumono particolare rilevanza: comunicazione e storytelling, prodotto e innovazione.
L’esperienza ci dimostra che il cicloturismo non è semplicemente una modalità di viaggio, ma si configura come un autentico motore di sviluppo sociale ed economico, capace di trasformare ogni percorso in un’opportunità per arricchire e valorizzare il territorio. In sintesi, il cicloturismo rappresenta il futuro del viaggio sostenibile: un mix vincente di esperienze autentiche, tecnologie digitali all’avanguardia e strategie narrative efficaci, in grado di instaurare un dialogo profondo con un pubblico internazionale.
Il cicloturismo come nuovo paradigma di viaggio
Il cicloturismo sta rapidamente affermandosi come uno dei settori in più rapida crescita nel panorama turistico internazionale. Durante la Fiera del Cicloturismo 2025 a Bologna, il tema ha dominato ogni intervento e discussione, evidenziando come la mobilità dolce, arricchita dall’innovazione tecnologica e da una forte impronta sostenibile, possa diventare un vero motore per il rilancio economico e sociale dei territori.
Fin dalla prima giornata, le discussioni hanno sottolineato l’importanza di abbracciare nuove forme di viaggio che possano offrire esperienze personalizzate, coinvolgenti e a basso impatto ambientale.
La mission e la vision della Fiera: valorizzare il territorio attraverso il cicloturismo
La vision di Bikenomist e i dati del settore
Pinar Pinzuti, direttrice della manifestazione, ha affermato con chiarezza l’obiettivo principale dell’evento: trasformare il modo di viaggiare in chiave sostenibile e consapevole, generando valore reale per i territori e le comunità. L’evento ha messo in luce dati sorprendenti, come una crescita del 35% nel solo 2024 e un settore che si aggira attorno ai 5,5 miliardi di euro. Queste cifre dimostrano quanto il cicloturismo stia impattando positivamente l’economia nazionale e internazionale, con una particolare spinta da parte dei millennial, che vedono nella bicicletta un mezzo ideale per vivere esperienze autentiche senza rinunciare alla sicurezza e al comfort.
Dall’overtourism a un turismo rigenerativo
Durante l’evento, è emerso come il cicloturismo offra una soluzione concreta all’overtourism, favorendo viaggi lenti, esperienziali e meno invasivi sul territorio. La combinazione di turismo rigenerativo e nuove strategie di comunicazione permette di valorizzare le aree interne, promuovendo un modello di sviluppo che non consuma ma arricchisce. In questo contesto, la sinergia tra operatori turistici, enti pubblici e privati è fondamentale per garantire una crescita equilibrata e duratura.
Il Forum del Cicloturismo, parte integrante dell’evento, ha offerto un ambiente dinamico e ricco di spunti pratici per operatori e stakeholder. Ne vedremo alcuni.
Cosa vogliono i ciclisti? Come comunicare efficacemente nel cicloturismo
Uno dei temi più rilevanti della fiera è stato il dibattito su come comunicare efficacemente con i cicloturisti, un target estremamente variegato e segmentato. L’intervento “What Cyclists Want – Come Parlare ai Ciclisti”, presentato da Giulia Quarta di BIKEITALIA, ha fornito indicazioni pratiche e strategie di comunicazione innovative, fondamentali per intercettare questo pubblico con precisione e autenticità.
Segmentazione e identità: le tante tribù del cicloturismo
Giulia Quarta ha evidenziato che il mondo dei ciclisti non è un monolite, bensì un insieme di “tribù” molto diverse tra loro, ciascuna con gusti, abitudini e priorità uniche. Questa segmentazione si rivela essenziale per chiunque voglia comunicare efficacemente nel campo del cicloturismo. Ad esempio, esistono:
- Gli amanti dei percorsi gravel: Questi viaggiatori cercano itinerari meno battuti, dove la natura incontaminata e la sfida dell’avventura sono al centro dell’esperienza. Spesso si tratta di persone pronte a immergersi in paesaggi selvaggi e a mettersi alla prova con percorsi che combinano resistenza e scoperta. Numerosi studi evidenziano che, per questo segmento, la flessibilità del percorso e la personalizzazione dell’esperienza risultano determinanti: il 40% dei ciclisti che intraprende itinerari gravel lo fa proprio per il contatto diretto con ambienti naturali fuori dai circuiti tradizionali;
- I ciclisti femminili: Si tratta di un segmento in rapida crescita, che richiede un ambiente sicuro e accogliente, e comunica una chiara richiesta di personalizzazione. Le donne, infatti, non cercano semplicemente una vacanza in bicicletta, ma un’esperienza su misura che tenga conto delle loro esigenze specifiche in termini di sicurezza, comfort e informazione. Le ricerche di mercato mostrano come il tasso di crescita di questo segmento possa arrivare fino al 25% all’anno, sottolineando come le campagne di comunicazione devono saper rispondere a domande fondamentali quali la disponibilità di percorsi ben segnalati e di assistenza lungo il tragitto;
- I neofiti del cicloturismo: Questo gruppo comprende chi si avvicina per la prima volta al mondo delle vacanze in bicicletta. Sono persone curiose, spesso non abituate a viaggiare su due ruote, che necessitano di informazioni chiare e di un solido supporto organizzativo per affrontare l’esperienza in sicurezza. Per questi viaggiatori, la chiarezza comunicativa diventa cruciale: l’80% dei nuovi ciclisti richiede una guida dettagliata sul percorso, sui punti di ristoro e sulle modalità di assistenza in caso di necessità, evidenziando l’importanza di un approccio comunicativo educativo e rassicurante.
Le “5 domande chiave” per una comunicazione mirata
Da questo intervento, è ottimo lo spunto per cui per costruire una strategia di comunicazione efficace nel mondo del cicloturismo, è indispensabile rispondere a cinque domande strategiche che fungono da bussola per ogni comunicazione:
- Cosa vuoi dire?Il primo passo è identificare il messaggio centrale, che deve esprimere in maniera chiara e immediata l’unicità dell’offerta. Per distinguere un’esperienza cicloturistica dalle numerose alternative sul mercato, è fondamentale evidenziare la propria Unique Selling Proposition (USP). Che si tratti di un percorso esclusivo, di una strategia di sostenibilità o di un’esperienza di contatto diretto con il territorio, ogni elemento distintivo deve emergere fin dall’inizio;
- Chi è il tuo pubblico? Qui entra in gioco il concetto di segmentazione: non si tratta di rivolgersi a un pubblico generico, ma di comprendere a fondo le caratteristiche delle varie “tribù” del cicloturismo. Ogni gruppo – dai gravelers ai ciclisti femminili, fino ai neofiti – ha esigenze e aspettative differenti. Un’analisi demografica e comportamentale accurata permette di personalizzare il messaggio, rendendolo pertinente e coinvolgente per ciascun segmento:
- Dove comunichi?La scelta dei canali è determinante per il successo della comunicazione. È importante individuare i mezzi più utilizzati dal proprio target: dai social media (Instagram, Facebook, TikTok) ai canali tradizionali come riviste specializzate e blog di settore. La presenza omogenea su più piattaforme assicura che il messaggio raggiunga il pubblico in maniera completa e coordinata, favorendo l’engagement e la partecipazione attiva.
- Come parli?Il tono e lo stile della comunicazione devono essere scelti con cura. È essenziale adottare un linguaggio autentico, inclusivo e trasparente, che eviti tecnicismi eccessivi o espressioni stereotipate. Un approccio emotivo e coinvolgente, che sappia evocare le emozioni e le esperienze personali del viaggio, può fare la differenza nel creare un legame duraturo con l’utente;
- Perché lo fai?Infine, il messaggio deve sempre trasmettere il valore aggiunto dell’esperienza offerta. Comunicare non solo “cosa” viene proposto, ma anche “perché” questa proposta è speciale, ovvero come il cicloturismo possa contribuire alla rigenerazione dei territori, offrendo esperienze uniche che arricchiscono la vita del viaggiatore. È importante sottolineare l’impatto positivo sul territorio e la trasformazione che ogni viaggio può generare, creando così un legame emotivo e concreto con il pubblico.
Questi elementi concorrono a formare un approccio comunicativo robusto e multidimensionale, capace di interpretare le molteplici sfaccettature del cicloturismo. Grazie a una strategia che combina l’analisi del target e l’uso sapiente dello storytelling, è possibile trasformare ogni messaggio in un invito irresistibile a scoprire il mondo su due ruote.
L’importanza dello storytelling nella comunicazione
Lo storytelling diventa lo strumento chiave per tradurre questi concetti in narrazioni efficaci. Un modello di storytelling in 5 step è risultato particolarmente utile:
- Identify: raccontare la storia autentica della destinazione, evidenziando i suoi elementi unici;
- Introduce: coinvolgere gli stakeholder locali, creando un dialogo che unisca tradizione e innovazione;
- Establish: definire un linguaggio comune che faciliti la comprensione e il coinvolgimento;
- Create: sviluppare prodotti esperienziali che trasformino il viaggio in un’esperienza multisensoriale.
- Focus: concentrarsi su contenuti di alta qualità, capaci di trasmettere in modo chiaro e appassionante il valore del cicloturismo.
Questi approcci non solo migliorano la comunicazione verso i cicloturisti, ma rendono ogni messaggio un potente strumento di differenziazione e valore per il territorio.
Cicloturismo e Storytelling: come conquistare la stampa internazionale
Il secondo tema approfondito durante la fiera riguarda lo storytelling per conquistare la stampa internazionale, un aspetto cruciale per dare visibilità globale al cicloturismo. Alex Crevar, giornalista con una lunga carriera e collaborazioni con testate di fama mondiale (The New York Times, National Geographic, Lonely Planet), ha illustrato le chiavi di un’efficace narrazione che sappia catturare l’attenzione dei media di tutto il mondo.
Gli elementi fondamentali di una narrazione di successo
In questo intervento è stato fondamentale sottolineare come per ottenere una copertura mediatica internazionale, bisogna costruire una narrazione di successo grazie a un racconto che trasmetta chiarezza, concretezza ed emozione. Alex Crevar evidenzia alcuni punti strategici fondamentali per strutturare una narrazione che possa emergere a livello internazionale:
- Un inizio potente e immediato: i primi secondi del racconto devono essere in grado di catturare l’attenzione, creando un’immagine vivida e coinvolgente. Una narrazione efficace inizia con una scena d’impatto che trasmette subito il cuore della storia;
- Visualizzazione del territorio: l’uso di immagini suggestive e descrizioni evocative è essenziale per far “sentire” il lettore il luogo e la cultura che il percorso cicloturistico offre. Le immagini devono essere in grado di trasportare il pubblico direttamente sul campo, prima ancora di entrare nei dettagli tecnici;
- Autenticità e trasparenza: la credibilità della storia si fonda su testimonianze, dati concreti e una presentazione trasparente del territorio. Dimostrare la veridicità dei fatti e includere citazioni o feedback dei protagonisti locali rafforza la fiducia dei giornalisti;
- Contesto e background: una volta catturata l’attenzione, è importante fornire un quadro completo, che contestualizzi la storia nel tempo e nello spazio, integrando elementi storici, culturali e sociali che arricchiscono il racconto.
Alex Crevar ha evidenziato come una preparazione accurata sia essenziale: prima ancora di mettere penna su carta, la creazione di kit stampa e materiali narrativi pronti all’uso semplifica il lavoro dei giornalisti e amplia la diffusione della storia. Infine, la coerenza su tutti i canali di comunicazione – dai siti web ai social media, dalle brochure alle presentazioni in fiera – contribuisce a creare un’immagine unificata e riconoscibile della destinazione cicloturistica.
La case history della Via Dinarica
Un esempio lampante di questo approccio è il caso Via Dinarica, un sentiero escursionistico che attraversa otto Paesi dei Balcani occidentali. Ideato da Crevar, che ha “rubato” l’idea dalla Via Alpina, Via Dinarica si distingue per una narrazione forte caratterizzata da una cultura sconosciuta, paesaggi remoti e un coinvolgimento dei giornalisti sin dall’inizio. Lo stile personale, sviluppato come vero e proprio branding narrativo, e una promozione costante nel tempo hanno trasformato in un decennale processo un’idea complessa in un prodotto editoriale e turistico di successo, testimoniato da numerosi riconoscimenti, tra cui la pubblicazione su National Geographic. La lezione chiave emersa è stata: “The marketing outpaced the development” – il marketing ha anticipato lo sviluppo, insegnando quanto sia importante saper raccontare anche prima che ogni elemento sia perfetto.
In sintesi, questi approcci, se integrati in una strategia di comunicazione ben pianificata, non solo conquistano il pubblico specializzato, ma permettono anche di ottenere riconoscimenti a livello internazionale, posizionando il cicloturismo come paradigma globale di turismo sostenibile e innovativo.
Altri temi emergenti: digitalizzazione, sostenibilità e nuove partnership
La Fiera del Cicloturismo 2025 a Bologna ha offerto una panoramica completa sulle tendenze e le innovazioni che stanno ridefinendo il settore, ponendo l’accento su tre macro-temi: le tecnologie digitali, il turismo sostenibile e le partnership strategiche.
Tecnologie digitali e innovazione nei percorsi cicloturistici
Durante l’evento, si è sottolineato come la digitalizzazione stia cambiando radicalmente l’esperienza dei cicloturisti. Ad esempio, l’uso di app dedicate e mappe interattive consente di raccogliere feedback in tempo reale, migliorando la segnaletica dei percorsi. Questo sistema, infatti, permette agli operatori di monitorare il flusso dei viaggiatori e intervenire tempestivamente in caso di criticità, garantendo una fruibilità ottimale dei tracciati.
Un altro aspetto importante emerso è la capacità di personalizzare l’offerta turistica in base ai dati raccolti. Utilizzando strumenti di analisi, è possibile adeguare i servizi e le informazioni fornite ai cicloturisti, creando un dialogo diretto e costante con il target. Questa integrazione di strumenti digitali nelle strategie di marketing rende l’esperienza più interattiva e su misura per ogni viaggiatore, migliorandone la sicurezza e il comfort.
Turismo sostenibile e rigenerativo
Il concetto di cicloturismo come modello di turismo a basso impatto ambientale è stato fortemente evidenziato durante la fiera. Il settore è percepito come uno strumento per la rigenerazione delle aree interne, grazie al coinvolgimento attivo di operatori e istituzioni locali. Un esempio concreto riguarda l’approccio rigenerativo, in cui il turismo non solo porta a un incremento economico, ma favorisce anche la valorizzazione delle tradizioni e della cultura locale.
Le esperienze autentiche proposte in chiave rigenerativa puntano a trasmettere la ricchezza del patrimonio territoriale: si tratta di itinerari che combinano la scoperta del paesaggio con momenti di contatto diretto con le comunità locali, creando un circolo virtuoso che unisce sviluppo economico e rispetto per l’ambiente. Questo modello, che riduce l’impatto ambientale e promuove soluzioni eco-compatibili, garantisce un futuro più sostenibile per le destinazioni coinvolte.
Partnership e networking: costruire un ecosistema integrato
Durante il Forum del Cicloturismo sono state discusse le opportunità legate alla creazione di reti integrate, indispensabili per sviluppare infrastrutture e servizi di supporto. Le collaborazioni strategiche hanno permesso di implementare campagne di marketing territoriale che coniugano strumenti digitali e fisici, rafforzando così la visibilità delle destinazioni cicloturistiche. Inoltre, il networking ha facilitato la promozione di eventi e campagne che mettono in luce le peculiarità di specifici itinerari, contribuendo a creare un’immagine coordinata e riconoscibile del territorio. Queste partnership non solo ampliano l’offerta turistica, ma favoriscono lo scambio di conoscenze e risorse, consolidando il ruolo del cicloturismo come vettore di sviluppo territoriale.
Il cicloturismo come futuro del viaggio sostenibile
Il cicloturismo si configura come il futuro del viaggio sostenibile, unendo tecnologia, sostenibilità e storytelling in un approccio integrato. L’evento ha tracciato una rotta chiara, mettendo in luce come la digitalizzazione dei percorsi, la valorizzazione delle tradizioni locali e la creazione di reti collaborative possano rafforzare l’offerta turistica.