Continua il nostro viaggio dedicato alle storie e ai racconti di Tour & Experiences providers, per informare e aiutare i protagonisti del settore a comprendere gli infiniti orizzonti dell’universo “turismo”.
Oggi è la volta di Itinera Bike & Travel. Abbiamo incontrato Simonetta ed Elisa per farci raccontare la loro esperienza di tour operator specializzato nel cicloturismo. Una storia di passione, impegno e visione che, da 15 anni, permette a viaggiatori stranieri e italiani di apprezzare le bellezze del territorio attraverso un turismo in bicicletta. Uno sguardo più autentico e trasparente per conoscere il paesaggio e la cultura, ma anche luoghi imperdibili e sconosciuti nell’area di Verona, Valpolicella, Lago di Garda e del Nord Italia. Buona lettura e buon viaggio!
Ciao Simonetta! Puoi presentarti e raccontare chi sei e cosa fai?
S: Mi chiamo Simonetta Bettio, vivo a Verona e 15 anni fa ho fondato Simonetta Bike Tours, poi diventato Itinera Bike & Travel, un tour operator incoming specializzato nel cicloturismo. Siamo partiti proponendo viaggi agli italiani appassionati di bicicletta in un periodo in cui il cicloturismo era ancora di nicchia. Nel corso degli anni abbiamo cambiato il nostro focus: oggi la nostra attività è cresciuta e abbiamo deciso di fare un ulteriore passo avanti. Siamo diventati specialisti di viaggi in bicicletta B2B e B2C nel territorio di Verona, del Lago di Garda e in Valpolicella. Sono soprattutto viaggiatori stranieri ad avvicinarsi a questo tipo di offerta. I nostri tour sono disponibili su tutte le piattaforme che vendono esperienze sia self guided che personalizzati o guidati. Da viaggi in bicicletta più lunghi a tour di pochi giorni che collegano Verona a Bolzano, Venezia e Bologna, per citare qualche esempio. Alla base c’è la voglia di far conoscere il paesaggio e la cultura del nostro territorio attraverso tour guidati e personalizzati per viaggiatori stranieri in arrivo.
Perché hai scelto di lavorare nel settore del cicloturismo?
S: In passato facevo tutt’altro, ma ho sempre avuto la passione per i viaggi in bicicletta. Come socia della FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta di Verona, per anni ho organizzato e accompagnato gruppi in viaggi in bici. Poi ho deciso di lanciarmi in un’esperienza personale. Mi piace molto studiare bene i percorsi che poi proponiamo, cerchiamo di trovare delle attrattive e delle esperienze interessanti da fare lungo il tour. La bicicletta diventa il mezzo per vivere un’avventura diversa attraverso strade sterrate e fuori dai sentieri battuti, alla scoperta di tesori nascosti e luoghi inesplorati.
Quali sono le opportunità di questo settore turistico?
S: È un settore in crescita. Il 98% dei nostri prodotti ha come target turisti o agenzie straniere. Aver intercettato un nuovo pubblico e creare nuovi prodotti nell’arco di questi anni è stata una grossa opportunità. Ho compreso che la domanda del mercato italiano non sarebbe stata consistente, al contrario di quello estero. Il turista straniero apprezza molto anche la scoperta attiva del territorio. Nel periodo successivo al Covid questo tipo di turismo è stato maggiormente richiesto: questa nuova circostanza ci ha fatto crescere e consolidare come azienda.
E le sfide di questo settore?
S: Riuscire a promuoversi, farsi conoscere, prendere contatti, intercettare nuovi clienti sono alcune sfide del nostro lavoro. Ma ce ne sono delle altre. Ad esempio, riuscire a trovare dei percorsi relativamente sicuri in un territorio che non è preparato per il cicloturismo. Nella nostra zona ci sono pochissime piste ciclabili, la mobilità è incentrata sull’auto. Si fa molta fatica a trovare percorsi che siano sicuri, tranquilli, su cui pedalare. Viaggiare in bici permette di scoprire il territorio percorrendo anche strade secondarie, ma devono avere le condizioni giuste. Sul mercato ci sono tante figure approssimative che non aiutano a far comprendere l’importanza e il valore del nostro lavoro. Capita spesso di trovare pacchetti di cicloturismo confezionati da associazioni improvvisate a costi più bassi rispetto al nostro tour operator che da anni lavora con impegno, professionalità e innovazione, cercando sempre di fare attenzione all’ambiente e alla sostenibilità.
A proposito delle vostre proposte, quale è stato il contributo dei clienti nella creazione della vostra offerta?
S: Un percorso in bicicletta può richiedere diverse abilità per cui è molto importante conoscere il target dei nostri clienti. Lo sportivo vuole un percorso più impegnativo, qualcun altro, invece, preferisce percorsi più semplici per esplorare in maniera lenta il territorio. Per creare un percorso su misura, quindi, dobbiamo conoscere sia il cliente che l’eventuale agenzia che acquista il nostro prodotto. I nostri clienti provengono da più parti del mondo e riusciamo a soddisfare le diverse esigenze. Sappiamo, ad esempio, che i turisti provenienti dai Paesi del Nord chiedono quasi sempre percorsi più complicati perché partono da un livello base già avanzato. Abbiamo capito su quali leve puntare.
Parli sempre al plurale.
S: Sì, a parte i nostri collaboratori/dipendenti, accanto a me c’è mia figlia Elisa che negli ultimi anni si è inserita più fattivamente. Elisa è Account & Partnership Manager. Spero a breve che ci possa essere un cambio generazionale che apra la strada ad un’innovazione capace di coniugare in modo armonioso le nostre competenze e la nostra storia.
E a proposito di cambio generazionale, mi rivolgo ad Elisa. In cosa si differenzia la tua idea di turismo rispetto a quella di Simonetta?
E: Ho iniziato a lavorare nell’azienda creata da mia mamma 10 anni fa. È ancora lei a prendere le decisioni anche se io comincio ad avere un peso nelle scelte che facciamo. La nostra idea di turismo si è affinata nel tempo e la nostra offerta ne è la dimostrazione. Mia mamma è un’appassionata di bicicletta, io invece di viaggi e avventura. Due approcci diversi che siamo riusciti a conciliare comprendendo meglio anche la domanda. Prima ci si rivolgeva a sportivi che amano percorrere tanti chilometri in bici e con una certa difficoltà, le mode e una nuova sensibilità verso un modo diverso di viaggiare ci hanno spinto a rivolgerci anche in chi vede nella bici una maniera diversa per esplorare il territorio. Insieme abbiamo fatto delle riflessioni per trovare un nuovo profilo dei clienti.
La tua presenza ha quindi aiutato a variegare un’expertise prima incentrata sugli sportivi e oggi traslata su viaggiatori di altro tipo?
E: A volte, quando si ha una passione viscerale verso qualcosa, si fa fatica a cambiare prospettiva. Mia mamma ha compreso la necessità di variare la sua visione originaria per rispondere alle richieste di un altro tipo di viaggiatore. Adesso siamo un’azienda con una maggiore pluralità.
Itinera Bike & Travel si rivolge ad un pubblico B2C e B2B, qual è la richiesta da parte delle agenzie e degli agenti italiani e stranieri?
E: L’agente B2B cerca una persona preparata che, con una proposta adeguata, permette al cliente finale di conoscere bene il territorio. Le nostre offerte sono accessibili a tutti, sia amanti della bicicletta, sia amanti di un turismo attivo. Un turismo più leggero, meno impegnativo, ma sempre attivo per vivere esperienze all’aria aperta.
S: Poco alla volta abbiamo costruito la nostra clientela con le agenzie che cercavano servizi su Verona e dintorni. Con alcune agenzie nel tempo abbiamo consolidato un rapporto solido. Anche adesso riceviamo richieste da parte di nuove agenzie che ci trovano sul web. È importante avere una presenza online/digitale accattivante che racconti bene quello che facciamo.
Quindi anche l’agente straniero è cambiato, è più generalista e meno esclusivo rispetto a prima. Ha diversi tipi di linee di tour e ha introdotto il bike appoggiandosi a degli esperti?
E: Sì, esatto. Il bike è una delle attività possibili da offrire a un pubblico anche più generico. La durata diventa un elemento importante, possiamo proporre una giornata in bicicletta o un’esperienza più breve. Da parte nostra è necessaria un’organizzazione puntuale che nel tempo abbiamo imparato a strutturare e a offrire in maniera rapida. In generale abbiamo un’offerta pensata per un cliente che non fa bicicletta tutti i giorni.
Passiamo alla sostenibilità, una parola spesso abusata, sulla bocca di tutti e che riguarda ogni ambito della nostra vita. Anche il turismo. Cos’è il turismo sostenibile?
S: Il nostro turismo non si muove in auto, ma con mezzi ecologici. Nell’ultimo anno abbiamo seguito un percorso di certificazione di sostenibilità con Travel Life. Anche in ufficio cerchiamo di essere più sostenibili possibile utilizzando prodotti biologici o inchiostri ecologici anche se preferiamo fornire roadbook non stampati. Per una vacanza più sostenibile proponiamo anche viaggi in autonomia trasportando i propri bagagli. Incoraggiamo l’uso del treno o dei mezzi pubblici.
Quanto è sostenibile Itinera Bike & Travel da 1 a 10?
S: È sempre difficile dare voti, ce la mettiamo tutta e ci teniamo molto, ma si può sempre fare di più. Forse potremmo essere più rigidi nella scelta dei partner, ma non è così semplice dovendo lavorare con altre aziende. Cerchiamo, ad esempio, di proporre degustazioni in aziende che producono vini biologici o di visitare aziende agricole biologiche, ma non sempre è possibile. Penso che potremmo darci come voto un 8.
Quanto le mode condizionano il turismo? E nel vostro caso?
S: Contano molto. Al momento un trend molto richiesto è il turismo attivo ecco perché in modo soft diverse tipologie di persone si stanno avvicinando a questo approccio. Ad esempio, è capitato più volte che per addii al celibato o al nubilato si scelgano tour esperienziali alternativi in bicicletta. Anni fa era impensabile.
Avete parlato di viaggio lento alla scoperta del territorio, quanto sono importanti le comunità per la vostra proposta?
S: Per noi sono molto importanti, cerchiamo di conoscere molto bene il territorio. Facciamo continuamente visite esplorative nel nostro territorio, sia in aziende nuove sia in quelle non ancora frequentate. Conosciamo come le nostre tasche le nostre zone vitivinicole: durante i nostri tour enogastronomici troviamo il giusto equilibrio tra cantine più grandi e suggestive, ospitate in ville antiche e affascinanti, e cantine più piccole a conduzione familiare che rispecchiano l’accogliente ospitalità della nostra terra. Vogliamo offrire ai nostri viaggiatori lo sguardo più autentico e trasparente, un mix di luoghi imperdibili e sconosciuti. In bicicletta puoi conoscere il territorio in modo diverso.
In un’ottica di cooperazione c’è qualcosa che volete condividere perché pensate possa essere utile a chi fa il vostro stesso lavoro?
S: Ho capito, ad esempio, che se si vogliono proporre esperienze in giornata è meglio evitare di indicare un numero minimo di partecipanti all’interno di un gruppo d’acquisto. Difficilmente ci si mette d’accordo tra persone che non si conoscono. Inoltre, chi vuole proporre esperienze di questo tipo, deve trovarsi in una zona turistica: il cicloturismo è ancora un turismo di nicchia, puoi venderlo solo in zone molto frequentate, altrimenti bisogna avere la pazienza di farsi conoscere e sapere che i primi tempi si lavorerà in perdita.
Mi rivolgo a Simonetta che ha cominciato prima, trasformando la sua passione in lavoro. Se tornassi indietro sceglieresti lo stesso approccio di turismo?
S: È stata un’esperienza molto faticosa, ma anche intensa e interessante che per questo rifarei. Dal 2019 facciamo parte della rete ActiveItaly, una rete italiana di tour operator del turismo attivo, siamo più di 30. Puntiamo alla sostenibilità, ai viaggi attivi e all’aria aperta. ActiveItaly è nata per promuovere la vacanza attiva a livello istituzionale; in Italia mancano infatti interlocutori di spessore che facciano capire l’importanza di questo settore del turismo, sia in termini di economia che di sostenibilità. La rete è importante anche per un mutualismo interno, per aiutarci tra di noi nell’affrontare le varie sfide e le problematiche quotidiane tipiche del nostro lavoro, dalle assicurazioni, al noleggio delle bici e così via. Abbiamo visto che è molto importante aiutarsi per crescere nella propria professionalità e la collaborazione con i colleghi è fondamentale.
Guardando al futuro, quale sarà l’evoluzione da qui ai prossimi anni di Itinera Bike & Travel?
E: Siamo nati 15 anni fa, ma in realtà abbiamo definito delle linee di prodotto in tempi più recenti perché siamo cambiate noi e il contesto intorno a noi. Self guided, tour più brevi, grandi gruppi sono proposte varie e più mature rispetto al passato, prevedo infatti un incremento di numeri e di viaggiatori da qui ai prossimi 5 anni. Mi auguro pure che la nostra azienda, nonostante un turismo di nicchia, possa radicarsi sempre di più nel territorio. Stiamo sviluppando un’altra tipologia di offerta in parte legata al food che si discosta dal turismo attivo, un approccio un po’ più classico che ha comunque a che fare con la campagna e le aziende agricole. Una nuova sfida che vogliamo vedere crescere.