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L’incidenza dei tour sulla pianificazione, spesa ed esperienza del viaggio

By 9 Maggio, 20191 Aprile, 2020No Comments
incidenza dei tour

Che cos’è un Experience?

Probabilmente se chiedi a 10 persone una definizione, otterrai 10 risposte differenti.

Per alcuni potrebbe essere un viaggio intimo, solitario, zaino in spalla, immersi nella natura. Per altri la visita culturale di una città in compagnia di 40 persone. Atri ancora lo definirebbero come un’esperienza privata, da condividere con pochi amici, alla ricerca di luoghi tipici dove poter assaporare e vivere le prelibatezze locali.

L’unica certezza è che il fenomeno del turismo esperienziale è in continua crescita. Secondo i dati del 2019 sul turismo di Skift, il 72% delle persone ritiene le esperienze ben più importanti di qualsiasi confort materiale che, ad esempio un hotel, potrebbe offrire, e, intorno ad esse, tende a pianificare l’intero viaggio.

L’ “Experience” come base per la pianificazione del viaggio

Uno studio condotto da Arrival, in collaborazione con Context Travel, riguardante la soddisfazione dei viaggiatori e i fattori che ne influenzano le scelte, ha rivelato come i tour siano sempre più centrali nella pianificazione, spesa ed esperienza complessiva del viaggio.

La vacanza non viene più percepita solo come un’evasione dai ritmi e dalla routine della vita moderna, ma come una possibilità che permette di vivere esperienze in grado di arricchire interiormente.

Intorno ai tour si sta sviluppando un business sempre più ampio, che ha portato, e sta portando, alla nascita di una nuova tipologia di tour operator, che basano il loro commercio essenzialmente sulla diversificazione delle esperienze turistiche che vanno ad offrire, le quali devono essere uniche e differenziate dalla concorrenza, cucite addosso alle caratteristiche dei clienti.

L’offerta è più ampia che mai, ma soddisfa davvero le aspettative dei viaggiatori?

La guida di Arrival, basata su un sondaggio condotto su 1.000 viaggiatori statunitensi, va ad analizzare il punto di vista dei turisti e i principali fattori che ne influenzano le decisioni nella scelta delle esperienze.

E partendo da questo presupposto, vuole fornire ai tour operator delle linee guida che li aiutino soddisfare le esigenze dei propri clienti.

Cambiano le priorità

Due terzi dei tour operator americani intervistati, ha evidenziato come i tour siano diventati estremamente importanti nella pianificazione del viaggio.

A seconda dell’importanza che il viaggiatore attribuisce all’esperienza che vuole vivere, può accadere che sia costretto a pianificare e prenotare la propria vacanza con largo anticipo, proprio per venire incontro a questa esigenza.

I tour vanno a incidere in maniera significativa anche sulla spesa complessiva del viaggio. La ricerca mostra come il 25% del budget a disposizione, venga designato a tale fine.

Oltre il 70% del campione intervistato si è detto pienamente soddisfatto dell’esperienza vissuta, ritenendola davvero memorabile.

L’experience è diventato il focus intorno al quale si sviluppano le scelte dei viaggiatori, compresa la destinazione stessa. Non si decidono più le attività da svolgere in base alla meta prescelta, ma la meta stessa sulla base delle esperienze che offre.

Chi sono i “tour taker” e quali sono le loro preferenze

Dai dati analizzati emerge come i tour interessino indistintamente sia giovani che meno giovani. Appare chiaro come, a seconda della fascia presa in esame, cambino le tipologie di scelta.

I viaggiatori sotto i 35 anni sono più propensi a sperimentare tutte le varietà di offerta disponibili, così come accade anche per la categoria di persone sopra i 55 anni.

Gli under 35, in particolar modo, stanno rivolgendo il proprio interesse verso tour esperienziali culinari, outdoor, avventurosi o specializzati in tematiche culturali.

Ma non disdegnano, comunque, le classiche visite guidate, soprattutto quando visitano una destinazione per la prima volta.

Mentre nella fascia di età compresa tra i 35 e i 54 anni, l’incidenza dei tour, sull’esperienza del viaggio, si abbassa sensibilmente. Fenomeno legato principalmente alle problematiche familiari, in quanto l’attenzione viene rivolta soprattutto alle necessità dei figli.

L’importanza dell’arricchimento culturale nella scelta dei tour

I viaggiatori che attribuiscono particolare importanza all’arricchimento culturale, risultano più attratti dalla prospettiva di aderire ad un tour. Due terzi di essi lo inserisce nella pianificazione del viaggio.

Il “turista culturale”, tende a prenotare più a lungo (due notti in più) e con una spesa maggiore, sia per il viaggio (50%), che per l’esperienza offerta (33%), rispetto al viaggiatore tradizionale.

Le aspettative dei viaggiatori non coincidono con la realtà

Lo studio condotto da Arrival ha rivelato una discrepanza tra ciò che i viaggiatori asseriscono di volere da un tour e ciò che realmente fanno.

Il 43% dei viaggiatori che ha sostenuto un tour di gruppo di grandi dimensioni, ha manifestato la volontà, nel suo prossimo viaggio, di andare alla ricerca di un’esperienza più intima, con poche persone. Mentre solo il 17% ha dichiarato di preferire un tour di grandi dimensioni.

Con molta probabilità questa discrepanza è dovuta, in buona parte, alla mancanza di disponibilità di esperienze personalizzate.

La grande maggioranza dei tour disponibili sono ancora di grandi dimensioni, modellati intorno a gruppi di 40, 50 o 60 persone”, ha dichiarato Stephen Oddo, CEO e co-fondatore di Walks.

Dan Chrisitian, chief digital officer di The Travel Corporation, ha invece affermato che quello che le persone cercano non è più necessariamente “la vacanza al mare o la crociera, ma vanno alla ricerca di esperienze più coinvolgenti, connessioni culturali, e il trend riguarda qualsiasi fascia di età, siano essi i baby boomer, o i millennial. Non è un fattore demografico”.

Nuove prospettive per i tour operator

La ricerca ha individuato tre aspetti che stanno modificando il turismo esperienziale e, al contempo, creando nuove opportunità per tutti i protagonisti in gioco, siano essi piccoli tour operator, OTA o grandi compagnie:

  • La crescita rivolta ai tour esperienziali volti ad approfondire un argomento o un’attività con l’aiuto di una guida esperta.
  • Gruppi di piccole dimensioni e privati che offrono un’esperienza più intima
  • La progressiva affermazione di nuovi standard legata all’ascesa di nuovi brand

Il terreno appare dunque molto fertile, non resta che coltivarlo. In bocca a lupo a tutti e buon lavoro!

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