Skip to main content
CONTENT MARKETINGNEWS

Perché il GDPR in arrivo è un’opportunità di Content Marketing da non farsi scappare

By 26 Aprile, 201811 Settembre, 2020No Comments
gdpr_privacy_content_marketing_opportunità

La recente introduzione del GDPR (General Data Protection Regulation) e la sua validità legale a partire dal 25 Maggio 2018 ha scosso gli animi di molti direttori di marketing e non solo: è la morte dell’e-mail marketing? Quindi non posso fare più lead generation? Come la mettiamo con il database che ho sviluppato negli anni – e con tanta fatica?

Intanto, niente panico: il GDPR non ha l’intenzione di bandire le azioni di marketing ma di renderle più rispettose dell’utente, cosa che tutte le imprese, turistiche e non, avrebbero già dovuto fare da tempo. Ecco che si profila per le imprese un momento senza pari per iniziare a ingegnarsi su nuovi creativi modi per approcciare il cliente potenziale e guadagnare la sua fiducia. 

Ancora scettico? Anche se abbiamo già parlato delle 5 cose che devi sapere se lavori nel Travel su GDPR, privacy & Marketing, vediamone insieme alcune delle opportunità che l’arrivo del GDPR porterà con sé – e a cui sicuramente non avevi ancora pensato – proprio per il tuo Content Marketing.

Disclaimer: i dettagli contenuti in quest’articolo non vogliono sostituirsi a una consulenza legale, approfondita e certificata, in materia per il tuo caso specifico d’impresa.

1. Migliorare la fiducia del cliente sulla tutela della sua privacy

Il GDPR nasce per proteggere le persone contro un uso improprio dei dati degli utenti. E non sono necessarie ricerche come quelle riportate da B2B Marketing Lab per provare che i consumatori non pensano che i loro dati siano usati responsabilmente dalle imprese.

Soprattutto ora che lo scandalo Cambridge Analytica ha scosso il colosso Facebook, lavorare di Content Marketing per dimostrare che il GDPR è una priorità per la tua impresa rafforzerà l’idea che sono i clienti i veri protagonisti del tuo business, rafforzando la fiducia nel brand: un beneficio per entrambe le parti interessate alla tutela della privacy, da una parte, e al rafforzamento della relazione con il cliente, dall’altra.

Qualche esempio di contenuti che potresti realizzare a questo pro? Una parte dedicata nella prossima newsletter, articoli del blog che spiegano come la tua impresa sta applicando il GDPR, comunicati stampa per mostrare quali azioni erano già state intraprese e quali verranno intraprese, etc. 

2. L’occasione per migliorare le performance dei tuoi form di contatto

Veniamo al punto: non tutti vogliono essere informati sui tuoi prodotti e servizi turistici. E per quanto ti faccia storcere il naso, non c’è nulla di nuovo in questo. Con l’applicazione del GDPR, la privacy dei viaggiatori tuoi clienti potenziali verrà, infatti, tutelata anche nella fase di lead generation, sostituendo, ad esempio, le check box preselezionate nei form di contatto con quelle da selezionare.

Un’ottima notizia, in quanto le imprese turistiche come la tua che utilizzano form per le prenotazioni avranno l’opportunità di ottimizzare i propri moduli di contatto.

Ecco, infatti, un esempio di step da cui prendere spunto: fai una lista delle pagine del tuo sito web che presentano form di contatto (se hai già attivato delle campagne di lead generation, ricordati di considerare anche le landing page delle risorse scaricabili) e inserisci le diciture dedicate a rilasciare il consenso per attività di marketing collegate creando, a seconda dei casi, nuove check box selezionabili. L’importante è rispettare le fasi del processo di vendita per evitare la pressione del lead verso una fase cui non è ancora pronto. Ad esempio, se si tratta del modulo di iscrizione alla Newsletter, potresti aggiungere il check box per acconsentire al ricevimento di offerte promozionali; se si tratta di un form per scaricare una risorsa top-of-the-funnel potresti aggiungere la dicitura per acconsentire al ricevimento della Newsletter e così via.

3. Less is more: qualità vs quantità

Se hai seguito la logica del punto precedente, avrai già intuito la conseguenza fondamentale dell’applicazione di questa forma di tutela della privacy: le persone che daranno il consenso informato a ricevere informazioni ulteriori – che si tratti di una newsletter o di altre offerte – saranno quelle che effettivamente sono già interessate al tuo servizio o prodotto turistico, rendendole fin dal principio dei contatti qualificati o qualificabili – a cui segue l’enorme opportunità di una profilazione azzeccata per l’aumento dei tassi di conversione in prenotazioni che stavi cercando.

4. Mailing list acquistate o vendute

Sono sicura che è stato uno dei tuoi primi pensieri: le mailing list acquistate, che volevi acquistare o che addirittura volevi cedere a terze parti, che valore hanno dal 25 maggio?

Lo stesso di prima: tendente a zero. Perché? Consideriamo la cosa da un triplice punto di vista.

Dal punto di vista meramente legale, intanto, senza consenso da parte del contatto, in primis, era già vietato da tempo la cessione delle sue informazioni di contatto. In secundis, il consenso deve essere specifico: il che significa che puoi vendere o acquistare contatti soltanto se il contatto ha dato specifico consenso all’utilizzo di terze parti specificate al momento del rilascio del consenso. E anche questo era sancito nel codice della privacy italiano che forse molti in passato si sono dimenticati di consultare…? Ops.

Tralasciando le considerazioni in materia di diritto, pensiamo alla situazione da un punto di vista meramente commerciale: quante risorse di tempo e monetarie ci vogliono per convertire un contatto che chiaramente non conosce il tuo brand in un cliente attivo? Il costo totale della conversione in prenotazione – di acquisizione del contatto e delle attività preposte alla sua conversione – cui si aggiungono i tempi di conversione, sono decisamente più alti rispetto ai contatti generati con logiche di Inbound Marketing turistico, che punta a usare l’e-mail marketing per favorire la conversione e il Content Marketing per la lead generation, per una comunicazione targhetizzata a seconda dello stadio del processo di vendita in cui si posiziona il contatto.

Infine, da un punto di vista di e-mail marketing, non mi stupirò se mi dirai che i tuoi risultati presso database acquistati non si avvicinano per nulla agli obiettivi di open e click-rate minimi che ti eri fissato.

Saper essere creativi con il Content Marketing: la chiave per accedere a nuove opportunità

Se innovare è da sempre la chiave per rendere il tuo Content Marketing turistico davvero efficace rispetto ai tuoi obiettivi di marketing e vendite, l’arrivo del GDPR non è che l’opportunità migliore per sprizzare creatività tanto nella tua strategia di comunicazione quanto di lead generation per trasformare in vantaggio quello che soltanto all’apparenza è una difficoltà.

E se la creatività ti manca, puoi sempre chiedere una mano al team di XeniaPro, richiedendo una consulenza gratuita a questo link 😉

Vorresti dare una svolta al Marketing della tua impresa
e non sai da dove cominciare? Comincia da qui!

CTA_Pacchetto content marketing start turismo imprese turistiche