Chi vende tour e attività non propone un semplice servizio, ma promette un’esperienza. E un’esperienza, per essere desiderata, deve poter essere immaginata. È qui che entrano in gioco le immagini: fotografie e video che mostrano cosa succede, chi partecipa, come ci si sente, quali emozioni si vivono. Senza questo racconto visivo, anche l’attività più originale rischia di apparire anonima o difficile da comprendere.
A sintetizzare questo concetto, funziona perfettamente l’espressione: “Show banana, say banana.” In un mondo saturo di offerte, dove l’attenzione si gioca in pochi secondi, le immagini diventano un fattore competitivo decisivo.
I numeri parlano chiaro: le foto professionali aumentano le prenotazioni
Questo vantaggio non è solo teorico: è confermato dai dati. Secondo un report pubblicato da Smiler, gli operatori che utilizzano fotografie professionali possono registrare fino al 225% in più di prenotazioni rispetto a chi usa immagini di bassa qualità o datate. Lo stesso studio evidenzia che le schede prodotto con contenuti visivi coinvolgenti aumentano il tempo medio di permanenza sulla pagina e riducono significativamente il tasso di abbandono.
Anche le OTA come GetYourGuide privilegiano le esperienze con immagini curate, complete e coerenti, premiandole nel posizionamento e nella visibilità.
Ma i vantaggi non finiscono qui. I contenuti visivi autentici — e non le tipiche foto da stock — costruiscono fiducia e facilitano il processo decisionale, soprattutto per chi prenota a distanza e non ha la possibilità di verificare dal vivo la qualità dell’esperienza.
Inoltre, le immagini non servono solo ad attrarre nuovi clienti: se ben usate nel post-esperienza, diventano uno strumento di retention e fidelizzazione, perfetto per essere condiviso e ricordato.
Il potere dell’“Hero shot”: la foto che fa scattare il clic
Alla luce di questi dati, è evidente quanto sia strategico lo scatto d’apertura. Sul sito dei tour operator, la descrizione del tour ha sempre un’immagine che conta più delle altre: è la prima foto visibile, quella che accompagna il titolo e che appare nei risultati di ricerca, sui portali di prenotazione e sui social. È l’immagine che cattura l’attenzione. Questa è la cosiddetta Hero shot, e ha un solo compito: far scattare il clic.
Un Hero shot efficace rispetta tre principi fondamentali:
- comunicare in un istante che tipo di esperienza si vive;
- trasmettere emozione e coinvolgimento;
- essere visivamente chiaro, nitido, leggibile anche in piccolo formato.
Ma c’è un punto critico che molti operatori sottovalutano: una bella foto non basta, se non è autentica. L’errore più comune è affidarsi a immagini di repertorio o stock professionali che, per quanto perfette sotto il profilo tecnico, risultano artificiali, generiche, standardizzate. Gli utenti se ne accorgono subito: vedono che la scena è costruita, che i sorrisi sono finti, che nessuno sta davvero vivendo quell’attività. E perdono fiducia.
L’Hero shot ideale non è una foto “da rivista”: è un momento reale, ma catturato con professionalità. Un kayak al tramonto con una persona sorridente, bagnata e felice. Una guida che racconta una storia, con lo sguardo partecipe del gruppo. Tutto vero, ma curato nella composizione, nella luce, nell’inquadratura. In sintesi: non deve sembrare uno shooting, ma deve funzionare come tale. Lo scatto giusto crea connessione emotiva, invoglia all’azione, trasforma uno spettatore in un cliente.
Ed è proprio questa la sottile differenza tra chi mostra un’esperienza e chi la vende.
Racconta una storia con le immagini
E se l’Hero shot cattura l’attenzione, è la sequenza delle immagini a mantenere vivo l’interesse e portare verso la conversione.
Nel marketing delle esperienze turistiche, le immagini servono a raccontare una storia, proprio come un trailer ben costruito. In pochi secondi, devono evocare luoghi, emozioni, relazioni, promesse.
È il principio della photo narrative: una sequenza visiva che accompagna chi guarda lungo tutto il percorso dell’esperienza. Una buona galleria fotografica dovrebbe mostrare:
- il contesto: dove si svolge l’attività e cosa c’è intorno;
- la guida o il gruppo: per rendere tutto più reale e rassicurante;
- le azioni chiave, cioè cosa si fa davvero: si cammina, si esplora, si degusta, si impara;
- i momenti emozionanti, quando si ride, ci si stupisce, ci si connette con gli altri;
- l’atmosfera finale, per lasciare una chiusura memorabile: un tramonto, un brindisi, un sorriso.
Ogni foto dovrebbe aggiungere un tassello narrativo, aiutando chi guarda a proiettarsi nell’esperienza. Più è facile immaginarsi lì, più è facile decidere di prenotare.
Al contrario, una gallery fatta di paesaggi anonimi o foto stock, senza volti, senza emozioni, non crea connessione. Non risponde a domande implicite come “cosa farò davvero?” o “mi vedo lì?”, e di conseguenza, non converte.
Una buona sequenza fotografica non mostra solo ciò che accade, ma lo fa vivere in anticipo. E questo è ciò che trasforma le immagini in uno strumento di vendita efficace, più di qualsiasi descrizione.
Cosa cercano davvero i viaggiatori quando guardano le foto
Questa esigenza di autenticità emerge con ancora più forza quando si osserva il comportamento reale dei viaggiatori. Quando scorrono una galleria fotografica, non stanno valutando solo l’estetica. Cercano risposte concrete: vogliono capire dove andranno, cosa proveranno, se è l’attività giusta per loro. Secondo quanto evidenziato da Travel Alliance Partnership, ci sono tre elementi chiave che il pubblico cerca inconsciamente in una galleria fotografica:
- autenticità: vogliono vedere persone vere che vivono momenti veri. Non modelle in posa o ambientazioni perfette, ma scene spontanee, imperfette e per questo credibili;
- contesto: hanno bisogno di capire dove si svolge l’esperienza, com’è il paesaggio, che tipo di atmosfera si respira. Devono poter dire: “Mi piacerebbe essere lì”;
- sicurezza e accessibilità: vogliono capire se l’esperienza fa per loro. Una foto può rassicurare più di un’intera FAQ, semplicemente mostrando persone simili a loro che si divertono e partecipano con naturalezza.
Le immagini, quando ben pensate, anticipano e risolvono queste domande in modo immediato e intuitivo.
Un esempio concreto arriva da due realtà supportate da Xeniapro: Adrenalima e Positano Dream Charter. Entrambi i siti di questi due tour operator, presentano gallerie fotografiche che non solo rispettano i principi di autenticità e qualità, ma raccontano momenti reali, vissuti e fotografati durante le esperienze proposte.
Nel caso di Positano Dream Charter, ad esempio, i tour in barca sono accompagnati da immagini genuine: persone sorridenti, tuffi spontanei, acque cristalline. Nessuna foto in posa, nessuna patina. Solo la verità di ciò che accade davvero. Il risultato? Un racconto visivo che genera fiducia e desiderio. Perché quando la verità si vede, la prenotazione arriva.
Vendi meglio, mostrando meglio
Tutto questo ci porta a una semplice verità: nel turismo esperienziale, le immagini non sono un accessorio. Sono parte integrante dell’offerta. Aiutano i potenziali clienti a immaginare, desiderare, fidarsi. Nessuna attività si vende da sola — soprattutto online. Oggi più che mai, serve mostrarla nel modo giusto.
Il sito tour operator, insieme alle schede prodotto, è il biglietto da visita digitale con cui ci si presenta al pubblico. È lì che si gioca la prima impressione, ed è lì che foto, testi e struttura devono lavorare insieme per raccontare chi sei e cosa offri. Per questo è fondamentale che il sito sia costruito con cura, coerenza e qualità. Strumenti come il Website Builder di Xeniapro permettono di creare siti ottimizzati, facili da gestire e pensati per valorizzare l’esperienza anche dal punto di vista visivo.
Come diceva, con sottile ironia, un professore di cinema dell’Arts University Bournemouth: “Show banana, say banana”. Una frase che sintetizza perfettamente il concetto: mostra ciò che offri, con chiarezza e coerenza. E, con altrettanta ironia, potremmo aggiungere: Show banana, sell banana. Perché alla fine, è proprio questo l’obiettivo.
Il concetto è semplice: se si vuole vendere qualcosa, bisogna dirlo chiaramente e mostrarlo senza ambiguità. Una buona immagine vale più di mille descrizioni: anticipa l’esperienza, costruisce fiducia, facilita la scelta. E spesso è proprio ciò che determina la differenza tra un potenziale cliente che scrolla… e uno che prenota.