Amazon, l’azienda e-commerce più famosa al mondo, ha deciso di re-investire nel travel online!
Il primo passo verso la conquista di una fetta del mercato dei viaggi, è la vendita di biglietti aerei. Il colosso di Seattle offre infatti, grazie alla sezione “Amazon Travel” la possibilità di prenotare dei voli online.
Per ora, i viaggi previsti sono solo verso l’India, e possono usufruire del servizio esclusivamente gli utenti Prime. Questo è possibile grazie all’agenzia viaggi ClearTrip, divenuta partner di Amazon. Il servizio però è attualmente destinato ai soli utenti in India.
Ma quali saranno le conseguenze dell’ingresso di Amazon sul mercato dei viaggi?
Con ogni probabilità, Amazon andrà a competere con le grosse agenzie di viaggio online come Expedia. Ma non solo!
Infatti anche Google, grazie alla sezione Google Voli permette appunto di prenotare online, appoggiandosi alle grandi agenzie.
Secondo un’analisi di mercato, redatta dall’analista Brian Nowak della Morgan Stanley (tra le più importanti banche d’affari al mondo), il settore turistico ha dimostrato comunque, di essere per ora immune ad Amazon.
Allo stesso tempo però la compagnia ha nel suo curriculum una grande esperienza nel testare e imparare quanto necessario per poter investire in una nuova impresa. Ne è un esempio il recente acquisto di Whole Foods, necessario per studiare il mercato del cibo al dettaglio.
Secondo la simulazione dell’analista Nowak, il colosso dell’e-commerce, potrebbe guadagnare 600 milioni di profitti all’anno solo con un business online pari alla metà di Expedia.
Sono passati solo 4 anni dalla chiusura, nel 2015, del progetto Amazon Destinations e la multinazionale Usa, imparando dai suoi errori, ha puntato su una strategia totalmente diversa, che inizia a dare i suoi frutti.
In relazione all’analisi condotta da Nowak quindi, una combinazione tra un’accurata selezione di potenziali clienti nel suo database, e la capacità di interferire nell’economia del business dei viaggi online, potrebbe dare ad Amazon una “base per competere nei viaggi online”
Secondo il rapporto inoltre, l’efficienza degli annunci pubblicitari è fortemente sbilanciata a favore di Amazon, con un tasso di spesa e transizione di 0,75 $, ossia una piccola frazione rispetto a quanto speso dal Gruppo Expedia e da Booking.com. Le due OTA hanno speso nel 2018 complessivamente 10,6 miliardi di dollari in marketing e vendite.
Google si aspetta dunque di vedere un grande profitto con l’eventuale ingresso di Amazon nel mercato del turismo online, considerato quanto l’azienda sia già una realtà fortemente lucrativa per il motore di ricerca più conosciuto al mondo.
Quali sono i problemi che Amazon deve superare investendo nel travel?
Conquistare una fetta nel mercato nel mondo delle OTA non è comunque un obiettivo difficile per la società di Seattle.
Un problema evidente è la velocità di realizzazione. Creare un nuovo portale per la vendita di viaggi sul sito Amazon, richiederebbe troppo tempo. Per questo, visto comunque il tentativo fallimentare di Amazon Destination di qualche anno fa, alcuni sostengono che l’acquisizione di un’importante OTA, come Expedia o TripAdvisor, potrebbe essere l’unica strada da percorrere. Staremo a vedere.
Come Amazon anche noi nel nostro piccolo dovremmo iniziare a crearci la nostra nicchia di mercato.