Skip to main content
EVENTINEWS

Business Travel: statistiche e previsioni da conoscere [Dati presentati dall’Osservatorio Business Travel]

By 9 Febbraio, 2021No Comments
business-travel-statistiche7

L’emergenza sanitaria ha sconvolto anche il segmento del Business Travel, il cui peso per il settore e per l’economia in generale è di certo indiscusso.

L’Osservatorio Business Travel, nato dalla partnership tra l’Osservatorio Innovation Lab del Politecnico di Milano e l’Università di Bologna ha presentato in diretta streaming previsioni e indagini di quantificazione del mercato per i viaggi business tra il 2020 e il 2023. In seguito a incontri tra la community di Travel Manager, HR manager e CFO di aziende su tutto il territorio nazionale si è fornito un quadro statistico di riferimento per la ripartenza del business travel.

Una panoramica sul Business Travel in epoca Covid: cambiamenti strutturali o congiunturali?

Il Business Travel, ovvero quel comparto che si riferisce ai viaggi intrapresi per motivazioni di tipo professionale, costituisce il segmento a maggior valore aggiunto del settore.

L’impatto economico del Covid-19 sui viaggi d’affari è stato di certo enorme. Come afferma Andrea Guizzardi, direttore dell’Osservatorio Business Travel, “nel 2020 si è verificata la tempesta perfetta”:

  • Mercato debole: in questo scenario quando e come avverrà la ripresa?
  • Tensioni internazionali, protezionismi e nazionalismi: come si modificherà questo quadro in epoca post-covid?
  • Misure restrittive: le restrizioni hanno impattato il 2020, ma quanto dureranno e come varieranno nei paesi anche in vista delle campagne vaccinali?
  • Trasporti: i trasporti si sono ridimensionati. Il legislatore europeo ha consentito di ridurre le rotte senza far perdere gli slot alle compagnie aeree, ma per quanto tempo saranno ancora accomodanti le normative?
  • Contatto fisico: gli incontri di lavoro sono percepiti come meno sicuri, quanto durerà questa percezione?
  • Mondo virtuale: l’obbligo delle videoconferenze è limitato dalla contingenza Covid o continuerà nel futuro?

Sono molti i quesiti che sorgono in questa situazione. Come ci fa ragionare Guizzardi: “l’importante sarà determinare con l’evoluzione della situazione se questi cambiamenti sono strutturali o congiunturali, ovvero se contingenti o se si consolideranno come prassi in modo duraturo nel futuro. Da questa riflessione si dipana l’interpretazione di medio e lungo termine del futuro del business travel.

Come sarà il mercato nel 2023?

Proprio sulla base di questa ponderazione è stata posta la prima domanda dell’indagine dell’Osservatorio ai travel manager: come sarà il mercato nel 2023?

Le risposte rilevate vanno da scala 1 (diminuirà molto) o 7 (aumenterà molto).

Fonte: Presentazione Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo e Business Travel #OBT21

  • Solo l’attività tecnica, sia per industria che terziario, raggiunge un valore medio di 4 ed è prevista sopra i volumi pre-covid in 3 anni.
  • La difficoltà è ancora percepita nel comparto MICE dei viaggi collettivi, i cui volumi sono previsti di rimanere sotto i valori pre-covid. Si attestano sia per l’industria che per il terziario a un totale di 2,7 punti.
  • Meglio le prospettive per le riunioni aziendali del terziario che si attestano a 3 punti. Come afferma Guizzardi questo segnale positivo individua il limite delle videoconferenze: “c’è la possibilità di un ritorno a viaggiare di persona rispetto al viaggio virtuale, proprio perché nel segmento terziario, incontrarsi significa produrre e interagire direttamente”.

Uno sguardo al 2020: spesa per viaggi d’affari, la dinamica dei prezzi e i segmenti di mercato

1# La spesa

La spesa per viaggi d’affari in Italia nel 2020 crolla a 7,6 miliardi di euro, registrando un calo del 63% rispetto all’anno precedente. Il mercato nazionale (3,2 miliardi di euro) realizza la performance “migliore” (-56%), quello internazionale (4,4 miliardi) si riduce di due terzi (-67%), complice la forte riduzione dei prezzi del trasporto e il deprezzamento del dollaro contro l’euro (-2%).

business-travel-statistiche1 Fonte: Presentazione Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo e Business Travel #OBT21

2# I prezzi

La dinamica dei prezzi ha sostenuto queste differenze di velocità dei due mercati: il crollo della domanda porta conseguentemente al calo i prezzi. In questo contesto, c’è da notare la resilienza del trasporto ferroviario e della ristorazione, gli unici segmenti che mostrano degli incrementi, rispettivamente del +1,10% e del +1,50%. Crollano invece del -17% i prezzi dei biglietti aerei a corto raggio.

business-travel-statistiche2Fonte: Presentazione Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo e Business Travel #OBT21

3# I segmenti

Se si considera il calo della domanda e la dinamica dei prezzi si deduce il dato per segmento di mercato.

  • I trasporti mantengono il 50% delle quote di mercato seguito da alloggio (31%) e ristoranti/vitto (18%).
  • Per la prima volta nella storia dell’Osservatorio il trasporto terra (taxi, auto e noleggio) supera il valore della biglietteria. La spiegazione è abbastanza lampante, ma il merito dell’Osservatorio sta nell’aver misurato statisticamente la differenza di spesa. La biglietteria si attesta a 1.709 mln di euro mentre la spesa di auto e noleggi a 2.198 mln di euro. Quindi è evidenziata una chiara preferenza dei mezzi individuali rispetto a quelli collettivi.
  • I trasporti perdono 7,7 miliardi, il 77% sulla biglietteria (biglietti ferroviari + biglietti aerei).
  • Meglio la performance degli hotel – 61% ristoranti e vitto – 53%: è comunque paradossale parlare in termini positivi di questi cali, semplicemente alcuni reparti hanno subito meno perdite di altri.

business-travel-statistiche3Fonte: Presentazione Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo e Business Travel #OBT21

Non solo costi ma anche nuovi output nel Business Travel

Il valore mediano di spesa passa da 1 milione a 400k e secondo molti travel manager intervistati questo calo esprime un ulteriore colpo nella gestione del reparto travel all’interno dell’azienda.

Tuttavia, focalizzarsi solo sul crollo della spesa ed associarlo alla perdita del ruolo e della centralità del travel management non è solo il punto di vista possibile. Come sottolinea Guizzardi: “se osserviamo oltre questi numeri possiamo constatare che c’è stato un aumento del lavoro e dei servizi ad elevato valore aggiunto. Il tempo della dirigenza è esploso: i travel manager non si sono occupati della contrattazione di un biglietto Milano-Düsseldorf ma di qualità, sicurezza, output del viaggio. Hanno condotto un ruolo da dirigenti, pensando all’output del travel management”.

business-travel-statistiche4Fonte: Presentazione Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo e Business Travel #OBT21

Aumenta il valore dei servizi: sempre più aziende si sono rivolte a consulenti esterni per trovare nuove professionalità e skill, individuando una carenza specifica su certi aspetti indotti dal Covid all’interno degli uffici viaggi.

Guizzardi conclude: “Questa è sicuramente un’occasione per iniziare a parlare dell’output dei viaggi, di primato di efficienza sui costi anche all’interno degli uffici viaggi. È importante svincolarsi dal mero taglio dei costi, guardiamo oltre i costi, c’è altro”.

Quando si intravede una ripresa?

Il mercato del business travel è polarizzato: il sondaggio, infatti, rivela che il 59% si aspetta un anno in cui le trasferte aziendali subiranno un rimbalzo, mentre un 35% stima che diminuiranno. Infine, solo il 6% prevede la spesa sui livelli del 2020.

business-travel-statistiche5Fonte: Presentazione Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo e Business Travel #OBT21

“Sono le grandi aziende a vederla grigia – argomenta Guizzardi – questo prevalere di ottimisti sui pessimisti in tempi normali si tradurrebbe statisticamente in una previsione del +12%. Ma parliamo di una forchetta molto ampia. C’è molta incertezza. Del resto, per recuperare la perdita del 63% in tre anni, servirebbe una crescita media annua del 30%”.

business-travel-statistiche6Fonte: Presentazione Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo e Business Travel #OBT21

Da quello che possiamo dedurre dai dati presentati, la maggior parte degli operatori vede una ripresa nel secondo semestre del 2021. Un dato positivo: 11% di quelli che si vedono favorevoli alla ripartenza hanno affermato che i viaggi d’affari ritorneranno a essere transfrontalieri.

Anche il mercato italiano è quello che fa vedere i tassi più alti di ripresa, anche se non saranno sufficienti per recuperare in tempi repentino il colpo subito.

La ripresa, però, si profila lentamente all’orizzonte.